Progetto Rete Bioscienze: “Gli open data a scuola e nella ricerca”
L'Aristofane, insieme ad altri quattro licei romani ("Giulio Cesare", "Mamiani", "Manara", "Pasteur") e al CNR ha costituito la Rete Bioscienze per partecipare al Bando ex L. 6/2000 DD 26 giugno 2012, n. 369 che ha come finalità la "promozione della cultura tecnico-scientifica nelle scuole (…), attraverso iniziative capaci di favorire la comunicazione con il mondo della ricerca e della produzione, così da far crescere una diffusa consapevolezza sull'importanza della scienza e della tecnologia per la vita quotidiana e per lo sviluppo sostenibile della società".
Il progetto, nel quale sono coinvolti i cento migliori studenti del quarto anno di ciascun liceo, è denominato "Gli open data a scuola e nella ricerca"; dopo la giornata di studio che si è svolta a gennaio ora sta proseguendo con le attività di stage che si svolgono presso la Regione Lazio, la LUISS, il CNR.
A maggio, nel convegno conclusivo, gli studenti restituiranno ai compagni le esperienze maturate in stage.
L'innovatività del progetto non sta solo nella sua organizzazione che alterna attività d'aula ad esperienze di laboratorio svolte a stretto contatto con i ricercatori ma anche nella nuova frontiera che costituisce il tema del progetto: l'open data e l'open science.
Coordinati da Annamaria Salvatore, dell'Istituto di Biologia Cellulare e Neurobiologia del C.N.R., i giovani intendono farsi un'idea (ciascuno la propria!) di quali saranno, o potranno
essere, gli effetti di una "Scienza aperta" sulla vita di ciascuno sia studente, professore, ricercatore o cittadino e cominciare ad attrezzarsi per utilizzare le nuove possibilità che
l'accesso aperto ai risultati della ricerca scientifica offre.
In questa fase i ragazzi stanno cercando di capire cos'è esattamente l'Open Access, come è nata questa idea e con quali obiettivi, cosa si sta facendo in Europa e in Italia per
realizzare il progetto Open Science.
Per prepararsi, tra i moltissimi documenti sull'argomento disponibili in rete, ne hanno selezionato quattro di cui diamo brevemente conto per chi fosse interessato ad avvicinarsi al tema:
- Il documento "Dichiarazione di Berlino" è considerato il primo atto ufficiale dell'Open Access in Europa (Berlino, 2003) e ne stabilisce i principi.
- Il documento "Raccomandazioni dell'Unione Europea" ci fornisce un quadro relativamente recente (2012) dello scenario europeo, in termini di accesso aperto alle pubblicazioni scientifiche, a distanza di nove anni dalla dichiarazione di Berlino e ci fa intuire quali e quanto grossi siano i problemi incontrati nella sua realizzazione. (Se avete poco tempo, è sufficiente leggere le prime tre pagine o poco più del documento, fino al paragrafo "Conservazione e riutilizzo dell'informazione scientifica", escluso).
- Il documento "MedOAnet" contiene la proposta normativa italiana per la realizzazione dell'open access nel nostro paese. Tre dei firmatari di questo documento (Massimiliano Saccone, Luciana Trufelli e Ilaria Fava) sono gli esperti che incontrerete nella sede del CNR (piazzale Aldo Moro) nel corso di questo stage.
- Il "Position Statement" (sono solo due paginette) ci informa su quali enti pubblici di ricerca italiani hanno firmato, il 21 marzo 2013, l'Open Access e cosa hanno stabilito